Le diagnosi di disforia di genere sono in aumento negli ultimi anni, soprattutto nei paesi occidentali come l’Italia. Un numero sempre maggiore di persone cercano on line come fare un percorso di transizione per il cambio sesso (MtF o FtM).
Sono l’avvocato Gianluca Piemonte, specializzato nel procedimento di rettificazione di genere. Mi occupo da diversi anni di assistere le persone che vogliono cambiare sesso e nome sui documenti.
In un altro mio articolo, avevo già scritto una Guida completa su come cambiare sesso in Italia, in cui descrivevo i 3+1 step del percorso di transizione:
- Percorso psicologico
- Terapia ormonale
- Iter legale
- Operazione chirurgica (eventuale e non obbligatoria)
In questo articolo, invece, ci soffermeremo su un aspetto del primo step, che è il percorso psicologico. Infatti, questo step è finalizzato ad ottenere una relazione con diagnosi di disforia di genere da parte di uno psicologo, psicoterapeuta o psichiatra.
Per questo motivo, ho deciso di rivolgere delle domande alla Dott.ssa Alessandra Merola, psicologa psicoterapeuta, esperta in disforia di genere.
Indice
Cos’è la disforia di genere?
La disforia di genere è caratterizzata da un forte disagio affettivo e cognitivo in relazione al genere assegnato alla nascita.
Transgender si riferisce a quegli individui che si identificano in modo transitorio o persistente con un genere diverso da quello assegnato alla nascita.
Transessuale è il termine che descrive un individuo che desidera attuare o che ha attuato una transizione da maschio a femmina o viceversa. Nella maggior parte dei casi, ma non in tutti, la persona inizia un trattamento con ormoni del sesso opposto e si sottopone a chirurgia degli organi genitali.
Quali sono i sintomi della disforia di genere?
Una persona Transgender può soffrire di ansia, depressione, irritabilità e abuso di sostanze associate ad una persistente identificazione con il sesso opposto.
Negli adolescenti e negli adulti con disforia di genere, che non si sono ancora sottoposti a una riassegnazione del genere hanno un maggior rischio di ideazione suicidaria, tentativi di suicidio e suicidio.
Negli adolescenti e negli adulti con disforia di genere sono comuni difficoltà relazionali, problemi nelle relazioni sessuali, inoltre, spesso, il rendimento scolastico e lavorativo è compromesso a causa della forte stigmatizzazione, discriminazione e vittimizzazione che porta ad una concezione di sé negativa.
A che età si manifesta?
L’esordio di comportamenti del genere opposto avviene in genere tra i 2 e i 4 anni, è in questa fase che i bambini cominciano a manifestare i comportamenti e gli interessi legati al genere.
C’è una differenza tra la disforia di genere nei bambini e negli adulti?
Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Quinta edizione) la disforia di genere nei bambini, negli adolescenti e negli adulti è caratterizzata da una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso e il genere assegnato, della durata di almeno 6 mesi.
La disforia di genere si manifesta in modo diverso nelle varie fasce d’età.
Come si manifesta la disforia di genere nelle bambine e nei bambini?
Le bambine con disforia di genere possono esprimere il desiderio di essere un bambino o affermare di essere un bambino. Si vestono o vorrebbero vestirsi come un maschio, spesso portano i capelli come i bambini e vorrebbero essere chiamate con nomi maschili. Utilizzano giochi tipicamente maschili e scelgono compagni di gioco maschi. Alcune volte si rifiutano di urinare in posizione seduta ed esprimono il desiderio di avere un pene. In alcuni casi possono sostenere di non volere che gli cresca il seno o che vengano loro le mestruazioni.
Viceversa i bambini con disforia di genere esprimono il desiderio di essere delle bambine, si vogliono vestire da femmina, evitano giochi stereotipicamente maschili e preferiscono la compagnia delle bambine. Alcuni bambini insistono per urinare seduti e possono affermare di non avere il pene. Altri possono essere disgustati dal loro pene o dai testicoli e vorrebbero avere una vagina.
E negli adolescenti e negli adulti?
Negli adolescenti con disforia di genere le caratteristiche cliniche possono assomigliare a quelle dei bambini o degli adulti con disforia, inoltre è presente spesso una preoccupazione per l’imminente sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie.
Negli adulti con disforia di genere oltre alla discrepanza tra il genere esperito e le caratteristiche fisiche è spesso presente il desiderio di liberarsi dei caratteri sessuali primari e secondari del genere opposto a quello esperito.
Gli adulti con disforia di genere spesso adottano l’abbigliamento e i comportamenti del genere opposto a quello assegnato alla nascita. Si sentono a disagio quando sono trattati dalle altre persone con il sesso assegnato loro alla nascita. In queste persone è presente una forte convinzione di avere i sentimenti e le reazioni tipici del genere opposto. Negli adulti con un’avversione per i propri genitali l’attività sessuale è limitata dal desiderio che il partner non tocchi i propri organi sessuali.
Alcuni adulti possono richiedere sia la terapia ormonale sia l’intervento chirurgico per la riassegnazione del genere, altre persone, invece, scelgono o solo il trattamento ormonale o solo quello chirurgico.
Come si fa una diagnosi di disforia di genere?
Per diagnosticare la disforia di genere ci si basa sui criteri diagnostici del DSM-5.
Gli individui con disforia di genere mostrano una incongruenza tra il genere che gli è stato assegnato alla nascita e il genere da loro esperito, questa discrepanza è l’aspetto principale per poter fare la diagnosi di disforia di genere.
Qual è il trattamento?
È necessario un percorso psicoterapeutico per poter avere una diagnosi di disforia di genere. Però, essendo il percorso di transizione un periodo molto delicato nella vita della persona transgender, è consigliato proseguire con il percorso psicoterapeutico anche dopo l’ottenimento della diagnosi.
CONCLUSIONI
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