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Unione civile o divorzio? Effetti del cambio sesso

Cosa succede se una persona sposata (o separata) cambia sesso? Si può evitare il divorzio anche dopo la rettificazione anagrafica di uno dei coniugi transessuale?

Queste sono domande che, di recente, si pongono in molti. Fino a qualche anno fa, si pensava che il percorso di transizione di genere fosse riservato solo ad adolescenti e giovani, single o fidanzati, con disforia di genere.

In realtà, sono sempre più le persone sposate o separate (consensualmente o giudizialmente) che si rivolgono al mio studio legale per cambiare sesso.

Le persone sposate che hanno scelto di avviare il percorso di transizione possono essere divise, in generale, in due gruppi:

  • Anche prima del matrimonio percepivano una disforia di genere, ma, per diverse ragioni (timori, insicurezza, ambiente sociale), non avevano avuto la forza di avviare il percorso di transizione. E hanno quindi accettato le convenzioni sociali che indicavano solo la strada dell’unione tra uomo e donna
  • Dopo il matrimonio hanno iniziato a percepire una difformità tra il proprio sesso biologico e l’identità di genere percepita

Sono l’avvocato Gianluca Piemonte e da molti anni mi occupo di assistenza legale nel percorso di transizione MtF e FtM.

In questo articolo ti parlerò di quali sono gli effetti del cambio sesso per chi è sposato/a oppure separato/a.

Ti parlerò anche del modo per costituire una unione civile per evitare il divorzio imposto.

In particolare ti spiegherò nel modo più semplice possibile cosa prevede la legge e ti farò degli esempi pratici.

Prima, è necessario parlarti di alcune premesse che ti faranno capire meglio l’argomento.

Premessa sul matrimonio e l’unione civile

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L’Italia è tra i pochi paesi a riconoscere l’unione civile. Ma sono di più i paesi che riconoscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso

La legge italiana prevede che il matrimonio possa essere celebrato solo tra persone di sesso diverso (uomo e donna). Non è quindi possibile un matrimonio tra due persone dello stesso sesso (omosessuali).

Tuttavia, la recente legge Cirinnà sull’unione civile ha voluto tutelare anche l’unione tra persone omosessuali. Con l’unione civile, lo status giuridico di una coppia unita civilmente è molto simile a quello di una coppia sposata.

Ad esempio, in caso di matrimonio, un coniuge può avere in eredità il patrimonio dell’altro coniuge deceduto. Allo stesso modo, anche in caso di unione civile riconosciuta è possibile ereditare il patrimonio dell’altro partner. Questi diritti, ovviamente, non erano riconosciuti prima della legge Cirinnà, per cui il legame con l’altro partner non aveva rilievo giuridico.

Fatta questa premessa, passiamo ad analizzare in concreto le conseguenze in caso di rettificazione anagrafica del sesso.

Quali sono gli effetti del cambio sesso?

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In un altro mio articolo, ho parlato dell’intero iter legale per il cambio sesso, che può essere così riassunto:

  1. Percorso psicologico, in cui si ottiene una diagnosi di disforia di genere
  2. Terapia ormonale
  3. Ricorso in tribunale con l’assistenza di un avvocato
  4. Sentenza che dispone la rettificazione di sesso (FtM o MtF) e il cambio nome

Fino a qualche anno fa, la sentenza produceva un solo effetto: lo scioglimento del matrimonio (cioè un divorzio imposto). Questo ovviamente era un problema per quelle coppie in cui uno dei coniugi cambiava sesso ma voleva ancora mantenere l’unione con l’altro coniuge.

Perché fino al 2016 si aveva il c.d. Divorzio imposto?

Il motivo per cui fino al 2016 la persona sposata che cambiava sesso subiva un divorzio imposto è da indicare nella legge sulla rettificazione del sesso.

Infatti, l’art. 31 della legge 150/2011 prevede espressamente che “La sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso determina lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili”: cioè il divorzio.

In passato, non c’era nulla che noi avvocati potessimo fare per impedire un divorzio imposto dalla legge. E i giudici non potevano fare altro che applicare la legge.

Perché non tutti i transessuali sposati vogliono il divorzio imposto?

Circa il 97% delle persone che si rivolgono a me, per l’iter legale di cambio sesso, sono:

  • Non sposati (87%)
  • Sposati, ma separati consensualmente o giudizialmente dal coniuge (10%)

Questo 90% vuole comunque divorziare dall’altro coniuge e approfitta della sentenza di rettificazione del sesso che quindi produce 2 effetti: cambio genere e divorzio.

Tuttavia, il 3% di chi vuole cambiare sesso è sposato e, anche a seguito del cambio sessualità, vuole ancora mantenere una unione con l’altro coniuge.

Come detto prima, però, la legge italiana non permette a 2 persone dello stesso sesso di essere unite in matrimonio. Per cui l’unione civile è l’unico strumento che permetterà a loro di mantenere l’unione affettiva ed economica, come se fossero ancora una coppia sposata.

Cosa ha previsto una legge del 2016

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I coniugi devono presentarsi personalmente davanti all’ufficiale di stato civile del Comune

Per fortuna, una legge del 2016 (art. 1, comma 27, legge n. 76/2016) ha previsto che:
Alla rettificazione anagrafica del sesso consegue l’automatica instaurazione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso qualora i coniugi abbiano manifestato la volontà di non sciogliere il matrimonio.

Per manifestare questa volontà, l’art. 5 del DPCM n. 144/2016 stabilisce che:
I coniugi rendono personalmente apposita dichiarazione congiunta all’ufficiale dello stato civile del Comune nel quale fu iscritto o trascritto il matrimonio.

In sintesi, per evitare il divorzio e instaurare una unione civile i presupposti sono:

  • Volontà di non sciogliere il matrimonio
  • Volontà di costituire una unione civile
  • Espressa dichiarazione di entrambi i coniugi all’ufficiale di stato civile

Come si costituisce l’unione civile dopo la rettificazione anagrafica MtF o FtM

Passiamo adesso a soffermarci sulle modalità pratiche per evitare il divorzio imposto al transessuale.

A costituire l’unione civile è l’ufficiale dello stato civile del comune nel quale fu iscritto o trascritto l’atto di nascita.

Ecco un esempio di annotazione:

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Per farlo, i passaggi sono questi:

  • I coniugi, personalmente, si presentano insieme davanti all’ufficiale di stato civile del comune
  • Dichiarano che non vogliono sciogliere il matrimonio
  • L’ufficiale di stato civile annota che, a seguito della rettificazione di sesso di uno di loro, entrambi i coniugi non vogliono sciogliere il matrimonio e vogliono costituire una unione civile

In realtà, la procedura da seguire può avere dei rischi se non è fatta con attenzione e cautela dall’avvocato scelto per la rettificazione di sesso. Come ti spiegherò più avanti.

Esempio pratico se si vuole il divorzio

Per comprendere meglio, ecco un caso pratico di una delle persone che ho assistito (a cui però darò nomi di fantasia).

Ludovico, sposato con Marta, decide di portare a termine un percorso di transizione MtF e ottiene una sentenza che lo autorizza a cambiare genere e nome in Ludovica. Tuttavia, Ludovica non vuole più continuare il rapporto con il coniuge Marta. In questo caso, con Ludovico abbiamo presentato un ricorso in tribunale per il cambio genere ma non abbiamo fatto nessun’altra richiesta riguardo al matrimonio. Di conseguenza, la sentenza è stata trasmessa al Comune di nascita e l’ufficiale di stato civile ha annotato il cambio genere, il cambio nome e anche lo scioglimento del matrimonio.

In sostanza, è come se l’ufficiale di stato civile avesse anche ricevuto una sentenza di divorzio, da annotare nei registri del comune.

Esempio pratico se si vuole l’unione civile

Prendiamo invece il caso di Mario, sposato con Chiara, che ottiene anche una sentenza che lo autorizza a cambiare genere e nome in Marina. In questo caso, però, Marina vuole costituire una unione civile con Chiara, con la quale vuole continuare a mantenere una unione affettiva ed economica. Per cui, Marina e Chiara dichiarano personalmente (insieme) all’ufficiale di stato civile del comune che vogliono costituire una unione civile a seguito della rettificazione del sesso di Marina.

Questo passaggio è però molto delicato e, un errore nella procedura, potrebbe creare un gravissimo errore burocratico. Può infatti capitare che, se la procedura non è eseguita con attenzione, l’ufficiale di stato civile annoti anche lo scioglimento del matrimonio (sebbene non voluto dai coniugi).

Più avanti ti spiegherò perché l’avvocato che segue questa procedura deve avere esperienza in casi simili, per evitare che vengano commessi errori pesantissimi a cui si può rimediare solo con un altro processo da fare contro il Comune.

Perché in caso di persona sposata è necessaria un’assistenza legale specializzata

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Purtroppo i casi di rettificazione del sesso non sono frequenti e ancora meno sono i casi di transessuali sposati.

Spesso si verifica questo:

  • Un coniuge cambia sesso e vorrebbe trasformare il matrimonio in unione civile
  • La sentenza, però, è trasmessa d’ufficio dal tribunale al comune
  • L’ufficiale di stato civile, ricevuta la sentenza, subito annota il cambio sesso e anche lo scioglimento del matrimonio
  • Successivamente, i coniugi si presentano al comune, come previsto dalla legge, per dichiarare che vogliono costituire una unione civile. Ma l’ufficiale di stato civile risponde che “è troppo tardi!” Ha ormai annotato lo scioglimento del matrimonio…

Per evitare questo gravissimo errore, l’avvocato del transessuale che vuole cambiare sesso deve usare una strategia processuale e burocratica precisa:

  • Nell’atto di citazione, deve essere scritto […testo riservato…]
  • Alla prima udienza, l’avvocato deve […testo riservato…]
  • Con memoria integrativa, deve essere scritto […testo riservato…]
  • Il PQM deve contenere […testo riservato…]
  • Il Comune deve ricevere […testo riservato…]
  • I coniugi devono […testo riservato…]

Questa strategia processuale, come puoi capire, non posso scriverla interamente qui e la applico solamente con i miei clienti.

Inutile negare che una minima imprecisione in questa procedura potrà avere un peso e un danno enorme. Non è infatti facile la correzione di una annotazione su un atto di stato civile errato e si dovrà ritornare in tribunale per un nuovo processo, per chiedere la correzione dell’atto errato.

Inoltre, sul piano burocratico si creeranno enormi disagi perché, in attesa di correggere l’errore (anche anni), la Pubblica Amministrazione e l’Agenzia delle Entrate registreranno il divorzio (anche se non era voluto).

CONCLUSIONI su rettificazione sesso di persona sposata o separata

In questo articolo hai quindi imparato che:

  • Un transessuale sposato può cambiare sesso
  • Puoi scegliere se divorziare dall’altro coniuge o trasformare il matrimonio in unione civile
  • Se si vuole divorziare, non serve fare particolari richieste nel processo di rettificazione del sesso, ma è sempre bene farsi assistere da un avvocato specializzazione (il cambio sesso non è un processo di routine e può concludersi anche con una sconfitta)
  • Se non si vuole divorziare e si sceglie di instaurare una unione civile, invece, è necessario dichiarare espressamente (insieme all’altro coniuge) che non si vuole sciogliere il matrimonio

Ti ho quindi spiegato che la rettificazione di sesso di un transessuale sposato deve essere gestita dall’avvocato con particolare attenzione, per evitare errori irreversibili al momento delle annotazioni. Può infatti accadere che venga annotato il divorzio nonostante i coniugi avrebbero voluto instaurare una unione civile. E che per rimediare a questo errore è necessario rifare un altro processo al Comune.

Sono un avvocato specializzato nell’iter legale per cambio sesso e ho già aiutato moltissime persone a completare il percorso di transizione, sia con la richiesta di divorzio sia con la richiesta di unione civile.

Ci sono 3 modi per potermi CONTATTARE SUBITO in modo gratuito e avere maggiori informazioni per ricevere il mio aiuto:

  1. Scrivere una mail a: supporto@studiopiemonte.com
  2. Scrivere su WhatsApp: al numero +393284878806 oppure cliccando sull’icona di WhatsApp in basso a destra
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